Diritti d’Europa – Il giornale
Giornalismo per i Diritti Umani
Diritti d’Europa – evoluzione della precedente testata GenerazioneZero Italia – è un quotidiano webmagazine di informazione critica e libera, dal taglio prettamente giuridico.
Il giornale si occupa dei diritti umani universalmente riconosciuti: ne fa oggetto di osservazione, definizione, contestualizzazione, sensibilizzazione con costante attenzione verso il debole ed il diverso.
Il giornale osserva e commenta gli strumenti giuridici di tutela dei diritti umani prestati a livello internazionale ed europeo, affinché né la violazione di un diritto né la riparazione – ancorché simbolica – di quella violazione possano dimenticarsi in una aula di tribunale.
Il giornale si occupa di Stati. Le realtà nazionali sono fonte inesauribile di riflessione e confronto: ciò che sembrerebbe normale dentro i confini di un paese, può dimostrarsi assurdo e intollerabile agli occhi di uno spettatore esterno e oggettivo; parimenti costumi e abitudini di un popolo non possono stigmatizzarsi nel peggior modo – col pregiudizio – soltanto perché diversi dai nostri, ma vanno circostanziati e capiti attraverso un’osservazione aperta e intelligente.
Il giornale si interessa di persone in carne ed ossa: spesso lontane e inavvicinabili, ma comunque dotate di una dignità intrinseca – propria del concetto di umanità e dei diritti che ne seguono – che nessuno può compromettere: per questo pensiamo che denunciare un sopruso significa affermare un diritto.
Il giornale riporta fatti: facciamo cronaca di vicende emerse dal silenzio o dalla indifferenza in cui ricadono pratiche diffuse o malcostumi consolidati; parliamo delle persone coinvolte, ci immedesimiamo nelle loro ragioni, riproponiamo le loro difese e seguiamo l’evolversi delle loro storie nella speranza che sia fatta giustizia.
Il giornale tratta dei suoi giornalisti: scrivere criticamente è pensare, riflettere e farsi un’opinione: noi lo facciamo in ogni pezzo con coraggio, con convinzione, con la voglia di convincere e di essere convinti a cambiare opinione. Ci mettiamo in gioco, rischiando di essere fraintesi, di essere strumentalizzati o di finire tacciati per illusi, o disillusi, moralisti o amorali, spregiudicati o codardi. Non facciamo politica e non conosciamo partiti, ma ogni giornalista sa farsi un’opinione: è quell’opinione ha colorare ciascun articolo, rendendolo molto più che una notizia ricopiata.